Arcisolidarietà

Un anno e mezzo a Rovigo

foto sophieUn anno e mezzo a Rovigo … è difficile, da dove cominciare. Ripensandoci, andare a Rovigo è stata una delle più casuali ma anche migliori decisioni che abbia mai preso. E mi mancherà … terribilmente. Ma adesso sono stanca e ho bisogno di una pausa. Se ho un difetto, ma ne ho molti, è che vivo le cose al massimo e ora mi rendo conto di quanto sia stato intenso.

All’inizio sono arrivata come volontaria in Arcisolidarietà. Insieme a Marina (da Madrid) abbiamo avuto modo di conoscere la Caritas, la Communità Emmaus, Legambiente e l’asilo notturno e le famiglie ospitate da Arcisolidarietà … vivendo con la ‘nostra’ famiglia nigeriana in Comenda a Rovigo. Abbiamo osservato, imparato l’italiano e cercato di contribuire a modo nostro, con grande motivazione e convizione in ciò che queste associazioni stavano facendo.

Dopo otto mesi Marina se n’è andata e io ho preso una pausa, dalle mie pecore in Grecia e a salutare la mia famiglia in Belgio, per poi tornare a Rovigo. Nessuno mi aveva detto che le cose stavano per cambiare così tanto … All’interno della nuova ‘emergenza’ dei profughi che venivano dalla Libia, anche Arcisolidarietà aveva deciso di ospitare 9 donne, con o senza figli. Da maggio abbiamo fatto soprattutto una prima accoglienza: assistere e aiutare le persone nel loro cammino verso altre parti d’Europa, in particolare Siriani ed Eritrei. Perché una cosa era chiara, non volevano restare in Italia. Sono molto grata per tutti questi incontri e sono stata spesso sorpresa del coraggio che queste persone avevano. I Siriani viaggiavano in famiglia, gli eritrei da soli, spesso in gruppo ma nervosi e ansiosi di andarsene prima di essere identificati.

Quando Porto Allegre ha deciso di ospitare rifugiati nell’ Ostello Canal Bianco un primo gruppo è arrivato, quasi tutti dal Mali. C’era qualcosa in quel grande gruppo di africani che mi ha fatto sentire veramente a casa. Nel mio tempo libero, con alcuni altri amici, passavo il mio tempo con loro.

Penso spesso a questi movimenti di persone: i viaggi che intraprendono, i pericoli che affrontano, le vite che abbandonano, i soldi che spendono, la pressione dalla famiglia. Tutto per arrivare in Europa: la terra promessa … per arrivare a Rovigo…sembra quasi ironico.

Con sentimenti contraddittori guardo indietro all’ospitalità di Rovigo. Mi sono buttata e sono stata accolta con affetto e curiosità ed è stato facile integrarmi con la gente e sentirmi a casa… Pero, allo stesso tempo ho anche sentito il benvenuto che i miei amici e gli ospiti stranieri non hanno ricevuto e la mentalità chiusa e meschina. Se non sei troppo diverso e ti adatti, Rovigo ti accetta. E in tutto questo mi manca la semplice curiosità della gente.

Avevo il mio orto in Parco Langer … ho piantato delle cipolle poco prima di partire e mi piace pensare che ho lasciato qualcosa di me per la primavera. Ora sono in Spagna per un’altra avventura. Mi sono sistemata nel mio nuovo appartamento… e il mio muro è ricoperto di foto di Rovigo …